25 Aprile - Anniversario della Liberazione d'Italia
Nell'Anniversario della Liberazione proponiamo ai nostri soci e a tutti i cittadini alcuni documenti relativi alla storia locale del periodo '43-'45. Per chi volesse approfondire le vicende del periodo resistenziale a Breganze ricordiamo gli articoli che sono apparsi nei Quaderni Breganzesi n. 6; n. 27; n. 28; n. 29 e n. 30.
Il primo documento è la versione digitale del libro “Una fabbrica in guerra. La Laverda Macchine Agricole durante l'occupazione tedesca, settembre 1943 – aprile 1945”, a cura di Piergiorgio Laverda che presiede l'Associazione “Archivio Storico Pietro Laverda” a cui va il nostro ringraziamento per averlo messo a disposizione del GRS.
Introduzione al libro “Una fabbrica in guerra”
In occasione dei 70 anni dalla Liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca e dalla dittatura fascista avevo pubblicato il libro “Una fabbrica in guerra, la Laverda Macchine Agricole durante l’occupazione tedesca, settembre 1943-aprile 1945”.
Si trattava di una prima ricostruzione degli avvenimenti di quei venti mesi nella fabbrica breganzese, basata sul consistente archivio documentale fortunosamente conservatosi e che rappresenta un caso particolare quanto raro nel panorama degli archivi industriali vicentini e veneti. Era mia intenzione ampliare ed approfondire la ricerca con una nuova pubblicazione, inserendo quanto da me pubblicato nell’ultimo numero di “Quaderni Breganzesi” oltre ad altri approfondimenti fatti nel frattempo. Purtroppo l’evolversi dell’emergenza Corona Virus e le relative conseguenze e restrizioni hanno sconsigliato di avventurarsi nella stampa di un nuovo libro.
Ho pensato comunque di rendere accessibile gratuitamente, a quanti non lo conoscessero, il mio libro del 2015, andato presto esaurito, proponendolo in versione digitale scaricabile in formato PDF.
A suo completamento, anche per rendere più viva e completa la ricostruzione di quei mesi drammatici, ante e post Liberazione, vi invito a rileggere l’articolo sul Quaderno n. 31 del 2018 “Una fabbrica solidale”.
Buona lettura
Piergiorgio Laverda
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Il secondo documento che proponiamo proviene dalla mostra:
“Uomini in armi. Breganzesi sui campi di battaglia dal 1848 al 1945”
La mostra venne allestita dal GRS nel 2003 in contemporanea con l'uscita del n. 14 dei "Quaderni Breganzesi” e ne proponiamo i sei pannelli relativi al periodo '43-'45. Essi riportano i principali avvenimenti di quel periodo, i nomi dei caduti e numerose immagini del periodo resistenziale a Breganze. I curatori dell'articolo e della mostra furono Ivone Fraccaro, Claudio Sperotto, Sergio Carrara, Piergiorgio Laverda e Flavio Bortoli.
Terzo documento: La vicenda storica di Antonio Gnata, il "Piccolo partigiano" breganzese.
Proponiamo questo link al video “Assassini, assassini!” relativo alla commemorazione del nostro concittadino Antonio Gnata, giovane partigiano di Maragnole fucilato dai fascisti in piazza ad Asiago nel settembre del 1944. La commemorazione si svolse il 25 aprile del 2018, a cura del Comune di Asiago, sul luogo della fucilazione, oggi chiamato “Piazzetta del Partigiano” laddove già sorgeva la lapide in memoria di Antonio e dove sono stati collocati alcuni pannelli che ne ricostruiscono la vita e la tragica morte, con la testimonianza di Emma Stella ricostruita da Giorgio Spiller. Questi pannelli furono curati dal GRS e realizzati dall'ANPI con il contributo della “Fondazione Mons. Camillo Faresin” di Maragnole. La vicenda di Antonio è raccontata nel n. 28 (novembre 2015) dei Quaderni Breganzesi.
QUARTO DOCUMENTO: L'ULTIMO CADUTO
Il 29 aprile del 1945 a Breganze in via Castelletto veniva falciato da una raffica di mitra tedesca Giovanni Graziani, giovane partigiano, l'ultimo caduto breganzese della guerra di liberazione dal nazifascismo. Per ricordare quegli avvenimenti, qualche anno fa il GRS organizzò alcune serate in biblioteca. In tale occasione la famiglia Graziani ci fece dono delle preziose fotografie che documentano la grande partecipazione dei cittadini ai funerali avvenuti il primo maggio. Le riproponiamo oggi con un breve ricordo della figura di Giovanni.
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